mercoledì 28 dicembre 2011

Happy Things!!!


sabato 3 dicembre 2011

gnocco fritto politically correct





Qualcuno ha detto gnocco fritto?

 Ah si gia' ero io... ma avrei potuto dire crescentine se fossi stata bolognese o pinzino venendo da Ferrara o torta fritta passando per Parma o ancora pizza fritta passando per Roma e arrivando a Napoli.
 Per non parlare poi delle parentele con il panzerotto campano/pugliese.

Tenendo da parte le parentele che trovo per altro rappresentative del nostro complesso Paese, la tentazione di prepararli e' stata troppo forte. Adore le fritture ben fatte, sono  il mio gilty pleasure e quindi ogni tanto a dispetto degli agguerriti salutisti mi abbandono al piacere.

Tuttavia sono scesa a qualche o, forse considerevole, compromesso con la ricetta originale. Infatti,
comparando una serie di net-fonti, tutte erano piu' meno concordi sull'uso dello strutto.

Ora non voglio assolutamente mettere in dubbio validita' dell'ingrediente e il genuino sapore che dona al cibo ma devo ammettere che non ho mai avuto modo di usarlo.

A casa mia, da brava "terroncella" la parola strutto era praticamente bandita in cucina e a malapena il burro trovava posto nel nostro frigo.

Ora sono orgogliosa di annunciarvi che l'emancipazione familiare ha determinato una maggiore conoscenza del burro e un certo rispetto per questo ingrediente ma quando mi approccio ad una confezione di lardo, per altro facile da trovare in terra angla...beh ancora ho qualche remora.

Ma mai dire mai in cucina ...e poi in effetti che Gatta sarei??!!!

Cmq vi presento orgogliosa la versione light...ahahah! si fa per dire!... di questa specialita' regionale che, per evitare che appaia troppo salutare, ho associato con delle profumatissime fette di coppa lombarda ma che sarebbe stata perfetta accompagnata da salumi misti e quella deliziosa certosa che mi sono fatta fuori in 24 ore nette!

Ingredienti
per 4 o piu' persone

450 g di farina 00
7 g di lievito di birra liofilizzato = a 23 g di lievito di birra fresco.
2 cucchiai di olio d'oliva
olio di semi per friggere
2 cucchiaini di zucchero
una manciata di sale


Porre la farina in una insalatiera possibilmente di platica, aggiungere il lievito liofilizzato che non necessita di essere disciolto in acqua. Poi aggiungere due cucchiaini di zucchero e un cucchiaio di olio di oliva.

Comnciare ad impastare il tutto aggiungendo dell'acqua appena tiepida nella quantita' necessaria per formare una pasta mordida ed elastica.

Lasciare lievitare la pasta per almeno un paio di ore.
Quando l'impasto sara' almeno raddoppiato di volume creare dei panetti e praticare un'incisione a forma di X su ognuno  e lasciarli lievitare per un'altra mezzora.

Infine stendete la pasta creando una sfoglia di un paio di centimetri di spessore. Poi con un coltello affilato o un taglia pasta tagliare la sfoglia in rombi.

Immergeteli nell'olio bollente, fateli friggere su entrambe i lati e irrorate, con l'aiuto di un cucchiaio, il lato che gonfiandosi non sara' immerso nell' olio, per mantenere uniforme la temperatura di frittura.

Quando saranno dorati su entrambe i lati poneteli ad asciugare su un foglio di carta assorbente.
Serviteli caldi... che sono divini!

  











































venerdì 2 dicembre 2011

Divagazioni geo-golose


 La mia esperienza della vita al nord Italia si limitava ad una gita scolastica a Milano e Verbania da far risalire alla notte dei tempi e che mi aveva lasciato il vago ricordo di una città futirista/istica e di una pace dai colori tenui sulle sponde di un grande lago.

Quindi la mia gita nella pianura Padana, precisamente a Pavia, in quella che sembrerebbe essere la provincia più estesa d'Italia, è stata un'assoluta sorpresa.

Non posso dire che qualche stereotipo non sia stato confermato, del tipo:" Nebbia fittissima in Val Padana !!" Roba che per un paio di ore mi ha fatto essere decisamente soddisfatta del clima londinese!

A parte le mie preoccupazioni metereologiche, il paesaggio ai miei occhi è apparso decisamente inusuale e surreale cosa che ha aggiunto fascino al  fine settimana "fuori isola".

Ma a completare la lista degli ingredienti del weekend devo citare un paio di persone, posti e cosine mangereccie. 
Prima di tutto ho fatto una bella scorpaccita di affetto, rivedendo, dopo tempo, degli amici speciali, poi ho saziato i miei occhi con i prodigi artistico-architettonici della Certosa di Pavia e infine ...ma solo per creare un po' suspance! OMG!!! Quante cose buone ho assagiato!

Tappa del mio tour turistico gastronomico, assolutamente da consigliare: le Cascine Orsine, posto di una quiete e genuinità di cui sentivo un bisogno fisico, fornito di shop interno con vendita di prodotti dell'agricultura e dell'allevamento biodinamico. 
Non sto qui a spiegarvi questa questione del biodinamismo perchè il loro sito riesce meglio nell'intento ma posso assicurarvi che, dopo aver assaggiato le mozzarelle, la crescenza ed un tomino delicatissimo, simile ad una robiola  ho promosso a pieni voti il loro metodo...qualunque esso sia!!!



Poi, visto che c'ero ho portato a casa un pacco di farro decorticato e avrei comprato anche il loro riso Baldo  se non lo avessi comprato 2 kg di Carnaroli dai monaci della Certosa di Pavia.

Inoltre non mi sono fatta mancare un tagliere di salumi misti tipici della zona (salame di Varzi, salame d'oca etc.) e uno gnocco fritto accompagnato da - un qualcosa come un'etto - di lardo d'Arnad (vabbè con questa cosina ci spostiamo un po' più a Nord) e miele.

Dopo questa overdose di salumi, ottimi vini, un po' mossi come si dice da quelle parti, abbiamo riempito la valigia di souvenir magerecci e... udite udite... acquistato anche un' affettatrice portatile!!! 

Non sia mai che in viaggio devi affettare una spalletta di prosciutto!

Vabbè ammetto che ho peccato ma come non cadere in tentazione?!!!







domenica 6 novembre 2011

polpettone mediterraneo...quello che ci metti ci ritrovi





Filosofia della mia mamma...
Un giorno qualsiasi a pranzo, io:" Mamma buono che ci hai messo? Io ci metterei anche..." " mia madre: " mah, quello che c'era in frigo, insomma quello che ci metti ci ritrovi."
Un punto fermo, un dogma inattaccabile che, con mio grande stupore, il piu' delle volte funziona!
Per questo polpettone ho trovato  tutto nella mia dispensa e in frigo, ingredienti mediterranei che ci ho messo inspirandomi al mondo greco.
A parte il macinato di maiale, che avevo comprato per mescolarlo con quello di manzo e preparare delle polpette al sugo un po' piu' saporite del solito, il resto degli ingredienti li ho sempre disponibili in cucina. In un mondo ideale forse avrei usato del macinato di agnello, per rendere piu' cooerente il concept della ricetta, timo e origano fresco e forse qualche oliva nera non ci sarebbe stata male.
Tuttavia il risultato non ha tradito le mie aspettative e come sempre il mio polpettone era perfino migliore il giorno dopo, appena riscaldato.

Ingredienti
2 o 3 melanzane di medie dimensioni
200 g di patate
150 g di macinato di maiale
80 g di feta
origano e timo
due fette di pane (la mollica o pan carre')
un po' di latte.
sale e pepe.
pangrattato
olio d'oliva

Tagliate le melanzane a meta' e avvolgete ogni meta' nella carta argentata. Infornatele ad una temperatura di circa 150 gradi e lasciatele cuocere per circa un venti minuti/mezzora.
Nel frattempo pulite le patate e tagliatele a tocchetti. Lessatele in acqua bollente finche' i dadini sono saranno morbibi.
In un' insalatiera grattuggiate la feta, aggiungete abbondante origano e timo, la mollica di pane ridotta a pezzettini, il macinato e un po' di latte. Cercate di amalgamare il tutto con le mani o con l'aiuto di un pestello.
Quando le melanzane saranno pronte, con l'aiuto di un cucchiaio recuperate la polpa e unitela alla carne con i tocchetti di patate. Aggiungete sale, pepe macinato fresco, un'altra mescolata e il tutto e' pronto per essere passato nel pangrattato e infornato per una mezz'ora a 180 gradi.





















giovedì 3 novembre 2011

Welcome Autumn... risotto con zucca kabocha e melograno




 
Se c'e' una cosa che amo del cucinare e' la possibilita' di abbandonarsi all'intuito e ai sensi. Con questo non voglio dire che il rigore e la scienza esatta delle proporzioni non sia importante ma credo che le ricette migliori, nascano il piu' delle volte da sinestesie e intuizioni, poi codificate.
A volte un colore, una forma e un odore, possono rappresentare un indizio, poi arrivano i ricordi dei sapori, l'esperienza e di colpo ti trovi a mescolare nella tua pignatta da fattucchiera gli ingredienti di un incantesimo.
Cosi' per dare il mio benvunuto al mese delle streghe ho pensato a questo risotto.
La consistenza farinosa della zucca, il colore e il sapore dolce della sua polpa rappresentano per me l'autunno, la voglia di calore ed intimita'.
Il rosso sangue del melograno e il suo sapore acidulo, che si sprigiona in un cranch,  sono la scoperta dell'infanzia e l'attesa di una nuova stagione.
Il loro incontro la metafora sensoriale di una stagione che amo da sempre...l'autunno.

 Ingredienti per due
1 scalogno
1 zucca di dimensioni medie  (io ho usato la zucca Kabocha o detta anche giapponese. Buccia verde e polpa giallo-arancio dal sapore delicato e dolce)
1 melograno ben maturo
180 g  di riso carnaroli o vialone nano
20 g  di burro
1 cucchiaio di olio di oliva
brodo vegetale qb
origano e rosmarino
una spolverata di noce moscata
1 cucchiaino di paprica dolce ungherese
1 cucchiaio di crema di latte


Sgranate un melograno e dai chicchi ricavatene il succo. Lasciate da parte qualche chicco per la decorazione.
Affettare lo scalogno e lasciarlo appassire in una casseruola dal fondo alto con una noce di burro, un cucchiaino di olio e del rosmarino finemente tritato.
Quando lo scalogno sara' pronto aggiungere la polpa della zucca riditta a tocchetti.

 NB: In questo caso specifico la zucca e' praticamente gia' cotta in forno. Cosi facendo la preparazione del risotto risultera' decisamente piu' veloce e la zucca piu' saporita.
La zucca  prima tagliata a spicchi e' stata cotta in forno per all'incirca un 30-40 minuti,  condita con olio, paprica, noce moscata, origano e rosmarino.

Aggiungete poi il riso, lasciatelo tostare  bene, sfumate il tutto con un bicchire di succo di melograno.
Ricoprite il tutto con il brodo vegetale e lasciate il risotto cuocere evitando, se possibile, di girarlo.
Aggiungete del brodo se il riso non e' ancora cotto o se notate che il brodo e' stato quasi completanete assorbito.

Quando il riso sara' cotto, mentecatelo con la crema di latte e ancora un po' di succo di melograno, togliendolo dal fuoco.
Impiattatelo aggiungendo qualche chicco di melograno e una spolverata di pepe nero.





















lunedì 22 agosto 2011

Cose di casa nostra


Allora, dopo aver reso omaggio ad un classico vintage della pasticceria casalinga inglese, non riuscivo a smettere di pensare a quale poteva essere l'alter ego italiano. Si perche' alcuni piatti, anche se diversi e condizionalti dalle abitudini alimentari, dagli usi e dai costumi del posto, hanno le stesse funzioni dovunque!
Ostentazione, condivisione, voglia di tenerezza, intimita' o convivialita'... il cibo e', ed e' sempre stato, un veicolo di comunicazione. 
Quindi pensando e ripensando... EUREKA!... La classica torta di frutta!!! immancabile alle feste di compleanno e nei pomeriggi di gioco.
Il link, direte voi, e' la frutta...facile no? Bhe direi di si ma andrei oltre... credo che il segreto di queste ricette sia prima di tutto la semplicita' e il fatto che ogni famiglia, libera da dogmi culinari sia stata libera di elaborare la propria versione.
Cosi' famiglia che vai torta di frutta che trovi, con gelatina o senza, con il pan di spagna o con la pastafrolla, con molta crema on poca, la tua frutta preferita o la sua frutta preferita... 
Insomma... dimmi che torta di frutta fai e ti diro' chi sei!!!
Questa qui e' quella della piccola Clara, torta speciale, per festeggiare il suo primo anno...



La ricetta questa volta sara' un po' vaga poiche', come vi dicevo, la torta qui sopra non e' stata opera mia... a parte la decorazione che pero', ad essere onesti, non ha rappresentato un grande sforzo!
Come vi anticipavo, per la base potete scegliere tra il pan di spagna (vedi qui) e la pasta frolla (vedi qui) mentre per la crema pasticcera date ancora un' occhiata qui.
Per quanto riguarda la frutta potete scegliere frutta fresca o frutta sciroppata (pesce, ananas mango etc.)
Per essere il 100% aderenti alla tradizione andrebbe fatto un bel mix, ricoperto poi con un velo di gelatina per dolci ma come dicevo... l'interpretazione e' libera!!!

PS. Se usi il pan di spagna come base ricordati di bagnarlo un po' con del succo di frutta, mela o arancia andranno benissimo! 

english version

So after paying homage to a English classic vintage I couldn't stop thinking of which may be the italian alter ego.
... Of course, because some dishes, even if different and under a natural influence of alimentary habits or food traditions, have the same purpose everywhere.
They are means of communication...ostentation, sharing, desire of tenderness, intimacy and conviviality...
So thinking and thinking ...yes! Eureka! The Italian fruit tart! an ever green, inevitable in birthday parties and lovely afternoons. 
The link in here,  you would say,  is obviously the fruit, yes, it's partially true but ... I would also say that the most important connection between these two tarts is the simplicity and the fact that, every family, feeling free from culinary dogmas, have managed to set up their own recipe.
So we are going to have a tart with gelatin on top or without, with sponge or shortcrust pastry as a base, with lot of custard cream or less, with your favorite fruit or his favorite fruit ... by the way... tell me what kind of fruit tart you make and I'll tell who you are!!!

This one is Little Clara's cake...special cake for her first birthday party!


The recipe... this time is not going to be accurate, first of all because as I said this tart, it's not one of my creations a part for the decoration which it hasn't been a big challenge!!!
Therefore, for the base have a look, for sponge here,  for shortcrust pastry and custard here.
The fruit selection is up to you...you can mix fresh fruit with fruit in syrup like peaches or pineapples and finish with some gelatin on top!
Be...creative!

PS. If you are going to use the sponge base make sure to slightly moisten it with some juice( apple or orange) 













sabato 13 agosto 2011

buona domenica...




Ok, non e' domenica ma e' come se lo fosse quando mi sveglio senza la fretta di buttarmi sotto la doccia e scegliere i vestiti giusti per una lunga giornata in cui, lavorativamente parlando, dovro' cambiare ben due personalita'.
Allora, anche se oggi e' sabato, mi sveglio, mi alzo con calma e decido di cucinare una pranzetto come si deve.
Arrosto di agnello accompagnato da salsa allo yogurt, menta e dragoncello, insalata di rucola e crumble di pesche e albicocche aromatizzate alla menta.
L'arrosto e' una ricetta che desideravo provare da un po'. Si tratta di una bella coscia di agnello cotta al forno  e aromatizzata con rosmarino, aglio e filetti d'acciuga.
La salsa allo yogurt e menta e' abbastanza un classico. Serve soprattutto a dare una punta di freschezza al palato, visto il sapore robusto dell'agnello. Lo stesso vale per la rucola, il suo retrogusto piccante si sposa bene con la salsa, alla quale per problemi logistici non  ho aggiunto il limone (la morte sua!) ma un cucchiaino di aceto di mele.
Ma parliamo del dessert... niente di piu' semplice di un crumble. Usi la frutta di stagione che preferisci,  e' pronto in un attimo e funziona benissimo come coccola last minute.
L'idea di profumare le frutta con la menta me l'ha data un'amica che in un pomerigio d'estate mi ha preparato un bicchiere goloso di pesche, gelato alla vaniglia e menta fresca. Quindi per la proprieta' transitiva, perche' non servire il vostro crumble tiepido con un po di gelato alla vaniglia?
 
 e poi che dire ... buona "non" domenica a tutti!

Heston's coscia di agnello arrosto...a modo mio
Allora per gli anglofili e/o aglofoni rimando alla ricetta del link. Io, come al solito ho apportato qualche modifica, soprattutto alla fase di cottura, privata di qualche passaggio per questioni di tempo.


Ingredienti per l'agnello

una coscia di agnello all'incirca 600/700 g. (io ho usato solo la parte alta)
4 filetti acciuga sott'olio
3 spicchi d'aglio
olio d'oliva
vino bianco
sale

Per la salsa allo yogurt

3 cucchiai di yogurt greco
6 foglie di menta fresca
qualche fogliolina di dragoncello fresco
1 cucchiaino di aceto di mele
un generoso pizzico di pepe nero

Togliete l'agnello dal frigo e lasciatelo riposare per un quaranta minuti.
Prendete una pentola per arrosti e rosolate l'agnello in olio d'oliva e aglio.
Intanto prendete i restanti spicchi d'aglio sbucciati e tagliati a meta', poi i filetti di acciuga, anche loro tagliati a meta'. Avvolgete le acciughe intorno all'aglio e a qualche foglia di rosmarino.
Quando avrete preparato questi mini fagottini, fate dei tagli sulla superficie della carne ed incastonatevi le alici con il loro ripieno.
Ultimate poi la cottura dell'arrosto in forno. Bagnatelo con del vino bianco e olio d'oliva. Di tanto in tanto giraterlo ed irroratelo con il succo di cottura. Io lo terrei tra i venti e trenta minuti cosicche' risulti ancora leggermente al sangue.

Per la salsa tagliate grossolanamente le foglie di menta e dragoncello, unitele allo yogurt, poi conditela con aceto, olio sale e pepe. Lasciate riposare la salsa almeno per una mezz'ora.


Ingredienti per il crumble di pesce e albicocche

2 belle pesche mature  a pasta gialla
quattro albicocche belle mature
3 foglie di menta fresca
1 cucchiaio di Southern Confort
4 cucchiai di zucchero di canna
4 cucchiai di farina
50 g. di burro

Sbucciate le pesche e tagliatele a tocchetti, poi private le albicocche del nocciolo e  tagliatele a pezzetti.
In una padella avrete messo due noci di burro e due cucchiai di zucchero di canna. Unite la frutta e sfumatela con il liquore. Lasciate la andare a fuoco basso aggiungete la menta e un cucchiaio di acqua tiepida.
Intanto avrete fatto ammorbidire il burro fuori dal frigo. In una ciotola unite burro farina e zucchero rimasto e velocemente, con la punta delle dita formate delle briciole.
Quando la frutta sara' morbida ma non troppo, mettetela in due cocottine da forno. Ricopritela con le briciole e infornatela per una decina di minuti, di cui gli ultimi due solo grill.
Servite il crumble tiepido con del gelato alla vaniglia. 







































domenica 7 agosto 2011

Manfredonia ...Manfredi e ...il polpo re!

 


Destinazione Puglia, promontorio del gargano, golfo di Manfredonia.
Passare qualche giorno da quelle parti ormai per me non significa piu avventura e scoperta ma quotidianeita', sapori e odori familiari.
Familiari si ma non meno inebrianti e goduriosi,  soprattutto da quando vivo tutto l' anno in un luogo dove mangio pomodori che assomigliano in maniera impressionante ai pomodori ma che non sanno affatto di pomodori!!

Come viaggiatrice la componente gastronomica e' inscindibile da quella geografico-esplorativa e come emigrata di nuova generazione i viaggi in Italia sono per me l'occasione di saziare voglie prepotenti di delizie locali.
Quindi appena metto piede in Puglia in ordine sparso:
Mangio un paio di mozzarelle di bufala del Parco.
Scelgo con cura qualche pesca di Cerignola al mercato rionale.
Chiedo ai pescatori di indicarmi gli Sbarroni migliori da fare alla brace.
Porto a casa un bel polpo da percuetere,  per sfogarmi e farlo in insalata.
Dopo le 18:30 faccio la fila, o quello che si intende per fila, nella pizzeria di Grasso ( Corso Roma 86, Manfredonia) per accaparrarmi la piu' buona, soffice e croccante focaccia della citta', scambiando punti di vista e dubbi sul futuro del mondo e dell'orecchiette pugliesi.
Prendo il numero il n. 99, non per ritirare una raccomandata alla posta ma per assaggiare il gelato di Tomassino.
Passeggio sul lungomare sgranocchiando gli scaldatelli di Nella ( Via della Croce 47, Manfredonia) appena sfornati.
Faccio una gitarella fuori porta (Siponto) per cenare con il panzerotto" d'oro".

Dimenticavo, da quelle parti c'e'  anche e soprattutto un mare mozzafiato...



Insalata di polpo con patate

Ingredienti

un bel polpo verace...che pesi almeno 500 g.
2 foglie di alloro
una cipolla
una carota
4 patate a pasta gialla
rucola selvatica, possibilmente
olive nere
un peperone
cipolline sotto aceto
un cucchiaino di capperi sotto aceto
qualche pomodorino pachino
1 limone
olio di oliva
origano
sale e pepe nero

Se il polpo che avete comprato e' fresco probabilmente dovrete pulirlo.
Con un paio di forbici affilate procedete all'incisione degli occhi e poi della sacca interna che e' posizionata nella testa. Infine eliminate il becco...
Lavate bene i tentacoli e poi con un batticarne battete energicamente tutte le carni dalla testa ai tentacoli per sfibrarle e renderle piu' tenere alla cottura.
Mettete sul fuoco una pentola con acqua, una cipolla, una carota e le foglie di alloro. Portate l'acqua ad ebollizione e prendendo il polpo per la testa immergete i tentacoli per un paio di volte perche' si arriccino. Poi immergete tutto l'animale.
Lasciatelo cuocere da mezz'ora a quaranta minuti a seconda della grandezza e della sua freschezza. Controllate di tanto in tanto con una forchetta.
Intanto avrete messo a lessare le patate in acqua fredda. Una volta pronte, preparate una bella insalata, aggiungete i pomodorini, il peperone tagliato a listarelle, la rucola, le olive, le cipolline e i capperi. Condite con olio, limone, origano, sale e pepe a piacimento.
Quando il polpo sara' ormai cotto al punto giusto lasciatelo raffreddare nell'acqua di cottura. Tirarlo subito fuori dall'acqua bollente causerebbe uno shock termico alle carni che tenderebbero ad indurirsi.
Una volta tiepido tagliatelo a pezzi e unitelo all'insalata di patate.

lunedì 1 agosto 2011

ll riso all'agro dolce della mia mamma - versione aggiornata



Tralasciando il restyling fotografico, ecco a voi una ricetta da ritorno al passato. Non posso garantire che sia tutta "farina del sacco" della mia mamma ma fino ad ora non mi è mai capitato di assaggiare qualcosa di simile.
Quando si dice il buongiorno si vede dal mattino...questa era il mio piatto estivo preferito.
Pare, se non ricordo male, che fossi la sola bambina, tra sorelle e amiche ad apprezzarlo.
Il gusto agrodolce delle cipolle, rapiva i miei sensi e lo zucchero mescolato all'aceto ai miei occhi pareva una vera alchimia. 
Insomma decisamente questo è il mio "primo" anni 80' per eccellenza.
Cercare di ricrearlo, dopo molto tempo che non lo mangiavo, ha comportato un paio di tentativi e qualche lieve aggiunta e aggiornamento, suppongo, alla ricetta originale. (vedi il riso basmati che nel 1986, in Ciociaria era un'assoluta rarità)
La maggiore difficoltà, benché oggettivamente questa sia forse la ricetta più semplice mai postata...beh forse sto esagerando... è stata bilanciare la quantità di zucchero ed aceto così da ritrovare un equilibrio a me familiare.
Per la prima volta posto una ricetta del cui risultato non sono completamente soddisfatta. Non perché' non si mangiabile...lo è e come! Provare per credere! ma perché non sarà mai, per me, come è stato... perché non c’è niente di più buono di un ricordo!

Ingredienti
300 g di riso basmati
3 pomodori maturi
1 cipolla 
una quindicina si foglie di menta fresca, meglio ancora se selvatica. 
una manciata di pepe nero. 
1 cucchiaio di aceto di mele
2 cucchiaini di zucchero 

Incidere tre pomodori maturi ed bollitili per all'incirca cinque minuti finche la pelle non si sarà staccata dalla polpa. Intanto affettate una cipolla a listarelle sottili e lasciatela soffriggere per un paio di minuti in un tegamino. preparate uno sciroppo a base di acqua tiepida, direi poco più di un mezzo bicchiere, due cucchiaini di zucchero ed un cucchiaio di aceto. Unite lo sciroppo alle cipolle e lasciatele stufare fino a quando non lo avranno assorbito tutto.
Avrete poi messo dell'acqua sul fuoco per bollire il riso che, attenzione, non avrà bisogno di una lunga cottura essendo di tipo basmati.
Infine in una insalatiera mettere i pomodori, spellati, privati dei semi e ridotti a listarelle, le cipolle e le foglioline di menta finemente tritare. Quando il riso sarà pronto mescolate il tutto delicatamente come fosse un insalata. Irrorate, poi, con un olio di oliva a crudo, una spolverata di pepe nero macinato fresco e aggiustate di sale.
Lasciate raffreddare il riso  per qualche minuto cosi' i sapori si esalteranno e avrete un piatto fresco e leggero direttamente dal 1986 per quest’ estate 2011.

English version 

Leaving out the photographic restyling, here it is  a recipe coming directly from a trip into the past.
I can't guarantee that this recipe is 100% my mom's but what I know is that, so far, I've never tasted anything like this.
If is true that "a good beginning makes a good ending" ...well so I have to tell you that was my favorite  summery dish ever when a I was a child. And also, If I remember well, I was the only one between my sister and friends who loved this rise. The onions sweet and sour taste and the mix of sugar and vinegar looked to me as a true alchemy.
 Definitely I can say that this is my 1980s main course!
To try of make it again after ages I haven't tasted it has meant a couple of attempts and some variation to the original version like, for example the basmati rice I used that in the 1886 in Ciociaria was an authentic rarity.
the most difficult step for this easy recipe has been trying to find the original balance between the sugar and the vinegar so that to find again a familiar flavor.
for the first time in this blog I'm posting a recipe whose result I am not completely satisfied not because doesn't taste good ...it does! just try it! but because I realize that nothing can taste better that a memory!

Ingredients
300 g basmati rise
3 ripe tomato
1 onion
about fifteen mint leaves
ground black pepper 
1 tablespoon of apple cider vinegar
2 tea spoons of sugar
 
First of all carve the tomatos skin  and let them boil tin hot water for around 5 min.
Then slice finely a onion and fry it in a pan with olive oil for 2 min. In the main time stir in less then a glass of warm water 2 tea spoons of sugar and the vinegar. Put the syrup into the onion's pan and let them simmer until the liquid is adsorbed.
After few minutes the tomato will be ready to  be peeled and then catted as stripes, without seeds.
Cook the basmati rice and then, when ready, put it in a salad bowl whit the onion the tomato and  the chopped  fresh mint. Toss well and add some olive oil, ground back pepper and salt.
let the rise cool down  and serve it!



 





giovedì 14 luglio 2011

my 2011 summery pasta


Si perche' anche se in ritardo quest' estate e' finalmente arrivata... insomma ancora poche ore e...
Ricetta veloce veloce con quello che ultimamente ho spesso nel frigo... nell'ordine:
feta, zucchine, olive nere greek style, fusilli.
 Allora riducete a dadini una zucchina e lasciatela cuocere in padella con uno spicchio d' aglio, dell'olio d'oliva e qualche oliva nera. Sfumate poi le zucchine con il succo di un limone.
Quando la pasta sara' quasi pronta, aggiungete un 100 g di feta ridotta a dadini nella padella delle zucchine. Lasciate che la feta si sciolga in una salsina aggiungendo un paio di cucchiai di acqua di cottura. Condite il tutto con dell'origano e una generosa spolverata di pepe nero.
Scolate la pasta e ripassatela in padella per un paio di minuti.

english version

Yep! Because the summer is finally coming up...well  not exactly, still some more hours and...
So here we go a very quick recipe with I often have got in the fridge, like:
feta cheese, courgette, black olives Greek style and fusilli.
So first of all, start dicing a courgette and fry it in a pan with olive oil, garlic, some olives.
Add the juice of a lemon and let them cook. In the main time when the pasta is almost ready add 100g of feta in the pan and let it melt down with some hot water. Add some black pepper and oregano.
Then drain the pasta and pan fry it with the sauce.

sabato 9 luglio 2011

Pineapple upside-down cake... Vintage experiments

Qualche tempo fa nella blogsfera italiana sono andati molto di moda gli anni 80'.
Cosi' e ' stato un trionfo di piatti della mia infanzia, quelli che comparivano sulle tavole natalizie o dei grassi grossi matrimoni "ciociari" a cui partecipavo.
Leccornie e prelibatezze che oggi passerebbero per pacchianerie, un po' come le super spalline alla Dynasty...o le folte frangette scolpite da quantita' indescrivibile di lacca...tanto per capirci!
Anche se non piu' di moda, alcune ricette rimangono pero' ricordi vividi nella mia memoria e significano per me feste e occasioni.
I sapori del cibo come veicolo del ricordo e' un tema largamente affrontato ma non smette di affascinarmi e allora inauguro la mia scoperta al cibo "perduto" e old fashioned made in UK con questo classico della pasticceria casalinga che pare rendesse feste di compleanno e tea time molto, molto chic!

Ingredienti
100 g di burro a temperatura ambiente + quello per imburrare la teglia
100 g di farina autolievitante
100 g di zucchero semolato
2 cucchiai di zucchero di canna
 mezza bustina di lievito vanigliato
1 cucchiaio di panna acida
2 uova
1 confezione di ananas sciroppate 
qualche ciliegia candita

Montate con una frusta elettrica il burro e lo zucchero cosi' da formare una crema soffice. Aggiungete poi le due uova e continuate a montare il composto con la frusta.
in un altra ciotola avrete mischiato la farina con il lievito. Aggiungete la farina al composto cremoso, tutta in un solo colpo.
Se il composto risulta troppo denso cominciate con l'aggiungere la panna acida e a poco a poco il succo delle ananas sciroppate.
Imburrate la teglia con una generosa noce di burro e cospargetela di zucchero di canna facendo attenzione che  si copra tutta la superficie della teglia.
Poi cominciate a sistemare le fette di ananas. (Per la coreografia vi lascio liberi di scegliere oppure date un'occhiata alla foto!). Terminate la decorazione con le ciliegine candite.
Versate infine l'impasto della torta sulle ananas.
Visto che la crema dell'impasto dovrebbe risultare un po' piu' liquida del solito se utilizzate una teglia con cerniera posizionate un foglio di carta forno sotto la teglia cosi' da evitare gocciolamenti in fase di cottura.
Posizionate la teglia nel forno gia' caldo e cuoccete il tutto per un trenta minuti a 180°C.
Quando la torta sara' pronta toglietela dal forno e lasciatela raffreddare. Infine capovolgete delicatamente la teglia e aprite la cerniera, facendo scivolare il dolce fuori.

english version

Some time ago in many Italian blogs, the 80's were very in fashion.
So I could find different recipes coming directly from my childhood memory. Dishes synonymous of Christmas parties and big and fat "Italian" weddings.
Even if, nowadays, we could consider these dishes as something not really fashionable anymore - like for example a jacket with a pair of exaggerate shoulder pads -Dynasty style - to me they still mean nice and joyful moments.
The taste of food as vehicle of memory is not definitely an original subject but it really fascinates me and so that's why I officially launch a new series of old fashioned recipes made in UK.
Let's start with this classic cake which could make tea time and birthday parties something truly chic!

Ingredients
100 g of butter
100 g of flour self raising
100 g of  caster sugar
8g of  vanilla baking powder
2 table spoons of brown sugar
2 eggs
1 table spoon of sour cream
1 can of pineapples
some french glace' cherries

Preheat the oven to 180°C/gas mark 6. Butter a 20 cm diameter cake tin loose-bottomed.
In the main time whip whit a mixer the butter and the caster sugar and then add the eggs continuing to whip until the cream has doubled. Add the flour already mixed with the baking powder. When the mixture start becoming too thick, first of all add a spoon of sour cream and then start pouring some pineapple juice from the can just to thin it a little.
Now sprinkle a couple of tablespoons of sugar on top of the buttered base, and then arrange the pineapple slices to make a circular pattern as in the picture. Fill each pineapple ring with a glace' cherry, and then dot one in each of the spaces in between.
Pour mixture carefully over the cherry-studded pineapple rings; it will only just cover it, so spread it out gently.
Bake the cake for around 20/30 minutes, then when ready, let it cool down for a bit and then place a plate on top and turn it upside-down.



domenica 3 luglio 2011


Lime and paprika casserole chicken

&

Upside down Pineapple Cake

 

sabato 7 maggio 2011

tra un' ora si mangia!!!





Questo è un omaggio alla passione per la cucina e per il cibo semplice e prezioso della tradizione italiana. Dal mio punto di vista credo che pochi siamo i piaceri culinari comparabili ad un piatto di fettuccine fatte in casa e condite con un semplice sugo di pomodoro fresco.
Forse qualcuno potrebbe ribattere alla mia affermazione con autorevoli argomentazioni culinarie portando l'esempio di piatti sofisticati, vere e proprie esperienze per il palato umano. 
Si certo qualcuno potrebbe ma fortunatamente tanti altri sanno di cosa sto parlando!!!
Come chi ha contribuito a questa delizia...

Ps. lo stesso vale per questo classico della pasticceria italiana, opera di una collaborazione speciale!




Fettuccine fatte in casa (in meno di un 'ora) di Chiara

Ingredienti

500 gr di farina di semola rimacinata
4 uova fresche
2 cucchiai d'olio
acqua qb


Disporre la farina a fontana su un piano di lavoro ( possibilmente un largo tagliere di legno.)
Aggiungere al centro della fontana, le uova, l'olio e con una forchetta cominciare a sbattere leggermente gli ingredienti e aggiungere gradualmente la farina dal bordo interno. Ammassare energicamente finche' non avrete ottenuto una pasta liscia. In questa fase, se l'impasto vi sembra troppo secco aggiungete poco alla volta dell'acqua. Create un panetto e lasciatelo riposare pere un po'( una ventina di minuti sarà sufficiente).
Se avete una macchina per tagliare la pasta procedete tagliando il panetto un porzioni e passandolo più volte nel rullo finche' non avrete raggiunto lo spessore desiderato.
Altrimenti, olio di gomito e mattarello stendete la pasta finche' non sarà abbastanza fina.

lunedì 25 aprile 2011

una primavera gourmet



Facciamo finta che io abbia appena comprato dei pisellini novelli ancora da sgranare uno ad uno, come facevo quando era piccola... ok in realta' ho solo il netto ricordo della stessa attivita' ma con buste e buste di fagioli borlotti... vabbe' fa lo stesso ci siamo capiti!
Insomma facciamo finta che non abbia appena tirato fuori dal frigo la busta dei congelati... e che non sia iniziato improvvisamente a piovere e proviamo a pensare a qualcosa  di primaverile in onore del tepore insolito di queste giornate londinesi.
Per questa sera volevo  del confort food e  quindi una zuppa in questo caso e' quello che ci vuole.
Pero' visto che cenero' da sola, voglio viziarmi un po' con qualche tocco gourmet.

Ingredienti

200/250 g di pisellini novelli... o se vi rimane difficile ( come a me) semplicemente pisellini congelati
1 cipolla rossa
qualche listarella di prosciutto crudo
1 cucchiaio di mascarpone
qualche fogliolina di menta fresca
1 patata a pasta gialla
1 cucchiaino di zucchero di canna
un cucchiaio  di aceto balsamico
olio sale e pepe nero.

Fate soffriggere metà cipolla e aggiungete i pisellini freschi o congelati, la patata tagliata a tocchettini e qualche fogliolina di menta.
Dopo aver fatto soffriggere il tutto per qualche minuto. Copriteli con del brodo di verdure che avrete preparato con un dado.
Lasciate le verdure cuocere almeno un 20 minuti.
Intanto tagliate a fettine sottili la cipolla rimasta e mettetela in un padellino coperta con un dito d'acqua. Lasciatela appassire fino a che l'acqua non sara' evaporata. Aggiungete poi un cucchiaino d'olio e lasciatela soffriggere un po'. A questo punto aggiungete un cucchiaino di zucchero di canna e sfumatela con l'acete per caramellarla. Una volta caramellata la cipolla, mettetela da parte e usate il fondo della caramellatura per rosolare il proscuitto ridotto a listarelle.
Nel frattempo la verdura sara' cotta. Frullatela per creare una vellutata e aggiungete un cucchiaio di mascarpone. Altra frullatina, poi aggiustatela di sale,  e spolveratela con del pepe nero macinato fresco.
Impiattatela e adagitevi sopra le cipolle caramellate e il prosciutto rosolato. 

English version

Ingredients
200/250 g of green pea (fresh or frozen)
1 red onion
2 slices of Parma ham
1 potato medium size
1 table spoon of Mascarpone cheese
some  chopped leaves of fresh mint


1 tea spoon of  brown sugar
1 table spoon of balsamic vinegar
olive oil, salt and black pepper

Fry half onion in some olive oil into a pan. Add the green pea, a peeled and diced potato and some chopped leaves of mint.
After a couple of minutes, add some vegetable stock to coat the pea. Let them simmer for at least 20 minutes.
In the main time slice thinly the half onion left and put it in a small pan covered with water. As soon as the water is evaporated add a tea spoon of olive oil, one of brown sugar and one table spoon of balsamic vinegar. Let the onion caramelize and then set it aside. In the same pan with the onion juice let brown some of thinly sliced parma ham.
As soon the soup is ready blend that to a smooth cream. Add a table spoon of mascarpone, salt and pepper, the caramelized onion and some ham.

domenica 17 aprile 2011

Brunch ... a kind of


 Brunch Menu
Crostata di melanzane e pomodorini confit
Tortilla di zucchine e patate al profumo di menta
Insalata di rucola, rapa rossa e feta condita con vinagrette all'aceto di mela
Torta di pere al cardamomo e gocce di cioccolato


Domenica e se non dovessi andare a lavoro allora chiamerei un'amica, metterei sul fuoco del caffe', verserei del succo d' arancia in due enormi bicchieri e preparerei un brunch di quelli fatti ad arte.
Come d'altronde ho fatto un anonimo ed inaspettato mercoledi' mattina!
A parte il fatto che il tutto  e' legeremente virato in qual cosa di piu' simile ad un lunch...  che il caffe' ha concluso il pasto e che ho dimenticato di comprare il  succo di arancia che e' stato degnamente rimpiazzato da un Ale, il menu' elencato qui sopra pare sia stato un successo. Non me lo dico da sola ma parafraso le parole del il mio ospite, palto che rispetto e di cui mi fido!
Cosi' ecco qualche idea per il vostro brunch domenicale o brunch infrasettimanale... whatever !



Crostata di melanzane e pomodorini confit

Ingredienti per la pasta brise'
200 g di farina
100 g di burro (meglio se salato)
1 pizzico di sale
acqua tiepida

Per il ripieno
3 o 4 melanzane di dimensioni medie
10 pomodorini pachino
meno di mezzo cucchiaino di olio di sesamo
4 foglie di menta
1spiccho d' aglio
origano
olio di oliva e sale
due cucchiai di yogurt greco

Una bella quiche o torta rustica come dir si voglia non puo' mancare  nel mio brunch. Il ripieno mediterraneo e' un omaggio alla cucina medio orientale che amo molto.
Per la ricetta della pasta brise' date un' occhiata qui.

Per i pomodirini: tagliatelli a meta'. posizionateli su una teglia, Irrorateli con dell'olio econditeli con l'origano e il sale. Lasciateli appassire in forno, a temperatura bassa, per almeno un ora. 

Per il ripieno invece prendete almeno 3 melanzane di medie dimensioni e privatele della buccia. Affettate a lamelle l'aglio e fatelo soffriggere leggermente in una padella con dell'olio di oliva.
Aggiungete poi le melanzane tagliate a tocchetti, lasciatele rosolare nell'olio giusto un minuto perche' lo assorbono, salatele e poi aggiungete due bicchieri d'acqua e coprite la padella con un coperchio.
Quando le melanzane saranno morbide aggiungete la menta tagliata grossolanamente con le mani, l'olio di sesamo e lo yogurt. Con l'aiuto di una forchetta riducete il tutto ad una pasta. Le melanzane se cotte al punto giusto dovrebbero sfaldarsi facilmente e amalgamarsi con gli altri ingredienti. Se preserite un pomposto piu liscio e cremoso passate tutto al mixer.
Tirate fuori dal frigo la pasta brisee che avete gia' preparato. Stendetela e ponetela sulla teglia rivestita di carta forno.
Una volta stesa bucherellate la pasta e adagiatevi il composto e i pomodorini.
Infornate il tutto per un venti trenta minuti.
Servite la crostata tiepida per esaltare il mix dei suoi sapori.




Tortilla di zucchine e patate al profumo di menta

Ingredienti
una zucchina
4 uova
1 o 2 patate
una decina di foglioline di menta
un cucchiaio di yogurt greco o di panna acida
sale e pepe

Che brunch e' senza uova?
Per la ricetta vi rimanderei qui... L'unica variante e' che questa volta non ho fritto le verdure ma le ho cotte al vapore gia' tagliete a tocchetti. Poi ho rosolato i tocchetti con dell'olio e della menta fresca.
Nelle uova, inoltre, ho aggiunto un cucchiaio dello yogurt greco rimasto.

Insalata di rucola, rape rosse e feta con vinagrette di aceto di mele

Ingredienti
Rucola, ovviamente meglio ancora se selvatica
2 rape rosse cotte al vapore
70 g di feta ridotta in grosse briciole

Per la vinagrette
Olio extravergine di oliva
una punta di mostarda inglese
2 cucchiaini di aceto di mele
pepe e sale

Poco da dire sull'insalatina ma forse qualcosa sulla vinagrette. In una ciotolina versate l'olio di oliva ed emulsionatelo con l'aceto di mele e con la senape. Sbattete fino a quando la salsina non si sara' ben amalgamata

Torta alle pere al cardamomo e gocce di cioccolato

Per le pere
gocce di cioccolato

Per la torta invece la base e' la stessa della torta di mele ma questa volta ho usato il classico abbinamente pere e cioccolato. Le pere sono state mentecate leggermente sul fuoco con il cardamomo, la cannella e lo zucchero di canna. Piccolo appunto rispetto alla ricetta: se vi piace il cardamomo usate una bacca in piu' perche' il sapore si intuiva solo leggermente.