sabato 21 luglio 2012

sweets for singles...clafoutis monoporzione




Dite la verita', alla notizia che avrete dieci persone a cena scatta il momento di panico. E si, perche' cucinare per un numero che superi il solito per 2 o per 4 non e' semplice.
Ci sono da rivedere le dosi, i tempi di cottura, il numero di conteniori e pentole e addirittura i piatti da mettere a tavola.
Alzi la mano chi di voi ha o ha mai posseduto un servizio da 12?
Bhe, personalmente ad avere 6 piatti tutti uguali gia' mi sento sufficientemente attrezzata.
Ma, un momento! Ora pensate ad un pasto come si deve per una sola persona!
Altrettanto difficile direi.
La monoporzione a meno che non sia congelata e precotta non e' cosi' comune nei ricettari. Mi stupisco del fatto che in un' epoca di pari "opportunita'" come la nostra, in cui, i ritmi e le ambizioni ci portano sempre meno ad avere una vita quotidiana di clan, un single, impegnato e rampante non abbia il diritto di prepararsi una monoporzione gourmet.
Bhe questa e' la mia risposta per il dessert. Il clafoutis per sua natura e possibile prepararlo in cocottine e con queste dosi potrete preparare un paio di monoporzioni da gustare in momenti diversi della giornata. Tiepido o addirittura freddo! A voi la scelta!

Ingredienti
100 g di ciliegie
30 g di farina
1 uovo intero
30 dl di latte
4 cucchiaini di zucchero
3 cucchiaini di granella di pistacchi
una noce di burro


Preriscaldate il forno a 180 gradi.
Sbattere l'uovo con la zucchero. Aggiungere la farina e la granella di pistacchio. Mescolare bene con una frusta evitando che si formino dei grumi.
Diluite il tutto con il latte.
Snocciolate le ciliegie.
Prendete le vostre cocottine da forno e imburratele. versate parte dell'impasto nella cocottina e infornatelo per qualche minuto. Quando si sara' addensato ricopritelo con le ciliegie e con il resto della crema. Riinfornate per un 20 minuti mezzora.
Una volta pronto, lasciate raffredare il clafoutis e gustatevelo tiepido. Il sapore acidulo della frutta e quello vellutato della crema e del pistacchio si distingueranno meglio.

giovedì 12 luglio 2012

zuppa contadina di fave e limone



Mia nonna aveva la pelle scura per il sole, gli occhi piccoli e verdi, lo sguardo penetrante, le mani magre e callose. Quando usciva di casa per noi bambine era un po' un mistero. Non sapevamo quando sarebbe rientrata e che cosa avrebbe avuto nel suo cesto di vimini.
Potevano essere uova ancora tipide per la covata, frutta succosa e verdure sporche di terra rossa.
Ricordo che davo per scontato quell'abbondanza, ricordo che non pensavo che la vita dei miei nonni potesse essere qualcosa di cui vantarsi o ostentare. Per me quello era il duro lavoro di tutti i giorni.
Ora vivo in questa citta' e accendendo la televisione vedo bella gente, bionda con stivali in gomma griffati, entusiasti mentre zappano il loro orticello metropolitano e sgrullano la lattuga dalla terra.
Se da un lato trovo encomiabile il ritorno al cibo naturale, all' orto e le sue meraviglie, dall'altro, quando ascolto sperticate lodi di giovani chef all'arrembaggio non posso fare a meno di sorridere pensando alle faccie segnate dei miei nonni e a quali potrebbero essere i loro commenti.

Per questo post cucino una zuppa contadina, servendomi dell'epiteto proprio come avrebbero fatto quegli chef. Eppure per me era solo una zuppa fumante e profumata, fatta di ingredienti di stagione. Quelli che dovevi aspettare. Una zuppa che mangiavo quando arrivava la bella stagione.

Questa versione e' assolutamente fedele alla tradizione ciociara per quanto riguarda cottura ed ingredienti. La presentazione, pero', e' un omaggio alla Puglia dove le fave vengono servite in purea accompagnate da cicoria ripassata.
La fetta di pane abbrustolita e' previta, in realta', anche nella versione laziale, quindi questa soluzione mi sembra un buon compromesso.

Ingredienti 

250 g. di fave fresche o surgelate gia' sgranate
3/4 cipolle di grandezza media
2 limoni non trattati
Qualche foglia di basilico
Olio sale e pepe macinato fresco
Pane vecchio di qualche giorno.
Scagliette di ricotta salata o pecorino per guarnire


In una pentola dal fondo alto far rosolare le fave con le cipolle tagliate a fette piuttosto erte e sfumare il tutto con il succo di un limone. Aggiungere poi della scorza grattugiata.

Dopo cinque minuti aggiungete l’acqua bollente fino a coprire le verdure.
Lasciate cuocere la zuppa per un bel po’ avendo cura di aggiungere acqua sempre bollente quando vedete che si sta asciugando.
Io l’ho fatto andare per un’ora e mezza (le mie fave purtroppo erano un po’ durette).
Quando le fave si saranno ammorbidite abbastanza, aggiungete qualche foglia di basilico e date una frullata veloce con un mixer ad immersione. Lasciate il purè un po’rustico.

Abbrustolite le fette di pane in forno. Se vi piace l’aglio, potete strofinare uno spicchio sulle fette di pane prima di infornarle.

Adagiate poi la purea, buona anche tiepida o fredda sul pane caldo e croccante e guarnite il tutto con scaglie di pecorino o ricotta salata.